22 Giugno 2011
COLDIRETTI: OCCASIONE DI RILANCIO AGRICOLTURA IMOLESE

“E’ un’iniziativa importante, non solo per il recupero di una tradizione del nostro circondario, ma anche perché è il segno del riconoscimento del ruolo che l’agricoltura riveste nel tessuto economico imolese”. E’ il giudizio sulla “Fiera agricola del Santerno” di Antonio Ferro, imolese e presidente di Coldiretti provinciale di Bologna.
“Mi auguro che questa rinnovata attenzione al settore primario possa essere il primo passo per il rilancio dell’agricoltura che continua a dare un forte contributo all’economia del territorio. Basti pensare che, nonostante la crisi, nell’ultimo anno il numero dei dipendenti è cresciuto di quasi il 5% raggiungendo le 2.880 unità”.
Pur rappresentando con 50 mila ettari il 27% della superficie agricola utilizzata in provincia di Bologna – ricorda Coldiretti – il circondario imolese con 126 milioni di euro rappresenta ben il 33% della produzione lorda vendibile (Plv) di tutta la provincia.
“In alcuni settori – afferma Ferro – il circondario è leader provinciale: per le pesche e nettarine rappresenta il 60% della produzione provinciale. Percentuale che sale all’80% per l’albicocco, mentre nel settore vitivinicolo con poco più di 1.600 aziende, pari al 47% del numero delle imprese con vite di tutta la provincia di Bologna, arriva a produrre il 65% dei 24 milioni di euro di Plv vitivinicola provinciale”.
I numeri che fanno dell’imolese un territorio particolarmente vocato all’agricoltura non possono però far dimenticare che la campagna estiva 2011 non è partita bene. “Non c’è trasparenza sul mercato – afferma Ferro – anche perché la grande distribuzione agisce quasi in regime di monopolio e scarica sull’agricoltura le sue inefficienze, senza peraltro che il consumatore possa beneficiare dei prezzi bassi pagati al produttore. La prima riflessione, quindi, è che l’agricoltura deve riguadagnare il giusto ruolo nella filiera, perché oggi all’azienda agricola resta il 17% del prezzo finale del prodotto, mentre all’industria di trasformazione tocca il 23% e alla distribuzione commerciale il 60%”.
Secondo Ferro, da questa situazione “è derivato il calo delle imprese agricole, diminuite negli ultimi dieci anni del 21%, passando dalle oltre 3.500 nel 2000 alle 2.800 del 2009. Tutto questo – afferma il presidente Coldiretti – denota una difficoltà che deve portare ad una seria riflessione sulle cause e sui possibili rimedi. Occorre riequilibrare la redistribuzione del valore perché senza agricoltura non si perdono solo dei fattori produttivi, ma anche la difesa e la promozione del territorio. Non dimentichiamo che l’identità del nostro circondario deriva anche dalle tipicità enogastronomiche che costituiscono un forte richiamo turistico”.
“Mi auguro – conclude Ferro – che la ripresa della Fiera agricola del Santerno sia il primo passo per il rilancio del settore e che possa essere l’occasione per valorizzare nuove idee che consentano di promuovere i prodotti locali a tutti i livelli, dalla vendita diretta, ai mercati tradizionali, alla grande distribuzione, con una attenzione particolare alle esigenze delle imprese agricole”.
 

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