8 Luglio 2015
UE: CON POLVERE LATTE A RISCHIO IL 21% DI 4.000 MILIONI PLV EMILIA ROMAGNA

Il via libera all’uso del latte in polvere in Italia imposta dall’Unione europea sotto il pressing delle lobby, in Emilia Romagna mette a rischio un settore che da solo rappresenta un quinto (21 per cento) dei 4.000 milioni di produzione lorda vendibile dell’Emilia Romagna. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna in occasione della mobilitazione di allevatori, casari e consumatori in piazza Montecitorio a difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale.
In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti regionale – sono ancora aperte 3.700 stalle, che danno lavoro lungo tutta la filiera a 20 mila addetti, e che nel 2014 hanno prodotto 18,7 milioni di quintali di latte, mentre le importazioni hanno raggiunto circa 12 milioni di latte. Il settore degli allevamenti – spiega Coldiretti Emilia Romagna – svolge anche un ruolo insostituibile di presidio del territorio, nel quale la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali al pascolo.
Coldiretti ricorda che nei primi tre mesi del 2015 le esportazioni di formaggi e latticini italiani all’estero sono aumentate del 9 per cento per effetto della reputazione di alta qualità conquistata a livello internazionale, che però viene messo a rischio dalla liberalizzazione del latte in polvere. Per ogni centomila quintali di latte in polvere importato in più – secondo una analisi di Coldiretti – scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati solo in agricoltura. Con un chilo di latte in polvere si ottengono dieci litri di latte al prezzo di circa 20 centesimi al chilo che - sostiene la Coldiretti - è pari quasi alla metà di quanto costa agli allevatori produrre il latte fresco dall’allevamento con le mucche.
Quelli che chiedono all’Unione Europea di produrre il “formaggio con la polvere” sono gli stessi che sottopagano il latte agli allevatori italiani con prezzi che non coprono neanche i costi dell’alimentazione del bestiame, ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Mauro Tonello. Una manovra che – spiega Tonello - fa comodo a chi vuol continuare ad importare prodotti dall’estero da spacciare come Made in Italy per la mancanza di un adeguato sistema di etichettatura sull’origine dei prodotti lattiero caseari. Il risultato è che dall’inizio della crisi hanno chiuso in Italia oltre diecimila stalle da latte di cui 1.300 nella sola Emilia Romagna, con la perdita di posti di lavoro e di reddito, ma anche di un ruolo insostituibile di presidio del territorio.

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