14 Giugno 2023
MALTEMPO: COLDIRETTI BO, EMERGENZA MIELE.

Settore apistico nuovamente in difficoltà nei territori colpiti dal maltempo di maggio, nel momento nel quale si segnalano già i primi ingenti cali di produzione di miele dovuti alla mancanza delle condizioni meteo favorevoli che permettono alle api di posarsi sulle fioriture principali in corso in questo periodo.

Lo dice Coldiretti Bologna nel registrare sui territori allagati numerosi apiari distrutti dalla forza dell’acqua che non ha lasciato scampo alle api. Danni diretti alle produzioni apistiche negli apiari colpiti o indeboliti dal meteo avverso ma anche danni indiretti dovuti alla mancanza di insetti impollinatori sulle colture, soprattutto quelle da seme. Gli apicoltori ogni anno infatti – continua Coldiretti provinciale – sono impegnati con le loro arnie nelle campagne delle diverse regioni d’Italia per difendere questo insetto che svolge un ruolo insostituibile per l’ambiente e per l’uomo. L’irruenza dell’evento meteorologico delle passate settimane ha colpito anche le attrezzature e i laboratori di smielatura, resi inagibili per decine di aziende.

Ancora difficile la stima dei danni effettivi al settore anche in termini di patrimonio apistico perduto: si considerano cospicui danni – afferma Coldiretti Bologna – soprattutto nelle postazioni della zona collinare ravennate e del bolognese, molte delle quali risultano ancora non raggiungibili.

Le condizioni avverse dettate dai cambiamenti climatici hanno determinato già nel 2022 un calo delle produzioni nazionali di miele, lasciando spazio alle importazioni dall’estero, provenienti anche da paesi che non sempre brillano per trasparenza e sicurezza alimentare. È quanto afferma Coldiretti Bologna sulla base dei dati Istat in occasione della giornata mondiale delle Api del 18 Maggio 2023 nel sottolineare che secondo l’indagine “From the hives” del Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione europea fra i campioni di miele importati nella UE fra il 2021 e il 2022, quasi 1 barattolo su 2 (46%) è sospettato di adulterazione. Il numero in assoluto più alto viene fatto registrare dalla Cina (74%), con la Turchia che ha la percentuale relativa maggiore di campioni sospetti (93%) mentre il Regno Unito ha registrato un tasso di campioni dubbi ancora più elevato (100%), probabilmente perchè si tratta di miele prodotto in altri paesi e ulteriormente miscelato prima di essere rispedito in Europa. Uno scenario preoccupante nei confronti dei quale è possibile difendersi solo con l’acquisto di miele italiano che è riconoscibile dalle indicazioni in etichetta, fortemente voluta dalla Coldiretti.

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