8 Marzo 2010
8 MARZO

Sono circa 15 milioni i ramoscelli di mimose donati in Italia in occasione della Festa della donna che sembra essere rimasto un punto fermo di una giornata che il 43 per cento delle interessate vuole trascorrere come tutti gli altri. E' quanto stima per l'8 marzo la Coldiretti nel sottolineare che sulla base sulla .base di un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti per il 43 per cento delle interessate si tratta di una giornata come le altre, il 29 per cento intende festeggiarlo curando la famiglia o le persone care, il 22 per cento dedicandolo a se stessa o al proprio benessere e il 6 per cento abbandonando pentole e fornelli.

A rendere la giornata diversa resta il tradizionale omaggio del fiore simbolo della festa della donna donato nelle case, nei negozi, nei posti di lavoro e di svago che ha anche un importante valore ambientale perché sostiene una coltivazione realizzata con tecniche eco-compatibili sopratutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono. E' nel 1946 che la mimosa diviene il simbolo della festa della donna perché sboccia in questo periodo ed assume il significato di autonomia e libertà. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
 
La produzione di mimosa e' calata quest’anno di circa il 40 per cento a causa dell'ondata di maltempo e del gelo ma la qualità del fiore è eccellente perche a differenza del passato le mimose per la festa della donna 2010 sono puntualissime visto che non hanno avuto bisogno di essere conservate in frigorifero, proprio grazie alle temperature rigide che ne hanno ritardato la fioritura. Inoltre per effetto della raccolta tardiva e della sua proverbiale delicatezza che non la rende adatta alla conservazione ed al trasporto, questa volta gli acquisti di mimosa saranno sicuramente made in Italy.
 
A causa dell’ ondata di gelo e della abbondante caduta della neve  anche a livello del mare, che hanno colpito la riviera ligure di ponente, sono state danneggiate le coltivazioni ubicate nell’entroterra e ritardata la fioritura di circa tre settimane nella fascia costiera, ed i prezzi sono leggermente aumentati alla produzione (9 euro al chilo rispetto ai 7 euro del 2009). Questi lievi aumenti  non dovrebbero comunque influire sul prezzo al dettaglio visto che la mimosa viene acquistata al commercio a chilo e poi rivenduta ai cittadini in ramoscelli i cui prezzi variano normalmente dai 5 ai 10 euro che sono valori  molto lontani da quelli riconosciuti agli agricoltori.
 
Nell'imperiese,  dove si raccoglie il 95 per cento della mimosa venduta in Italia, gli ettari coltivati sono circa 350. In tutta la provincia le aziende produttrici di questo fiore sono oltre 1.600 e tra le specie piu' importanti ci sono la Tournaire che normalmente fiorisce a gennaio e la Gaulois che fiorisce a febbraio ed e' quella donata alle donne per l'otto marzo.
 
Per conservare l'omaggio si consiglia di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore
 
Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un'acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all'unica famiglia delle Leguminose. Le varietà più diffuse sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico "mimus", dal latino attore mimico. La mimosa venne introdotta in Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riuscì ad adattarsi molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate come la Liguria. Nei paesi d'origine come Sud America e Australia dove è considerata fiore nazionale, la mimosa raggiunge i 30 metri di altezza, in Europa, invece, al massimo 10 metri.

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