Sembrava un’emergenza ridimensionata, ed invece l’estate 2025 è segnata dal ritorno della cimice asiatica (Halyomorpha halys), l’insetto che negli ultimi anni ha provocato danni ingenti alle colture in molte aree agricole italiane.
“Purtroppo – sottolinea Roberto Nanni frutticoltore di Minerbio e componente della Giunta Esecutiva di Coldiretti Bologna – anche nel nostro territorio stiamo registrando numerose segnalazioni di danni da parte delle aziende associate, in particolare da parte dei frutticoltori che, in fase di raccolta, stanno constatando sulle pere le tipiche punture della cimice che deprezzano e compromettono il raccolto, con percentuali che in alcuni casi raggiungono il 70%. Danni vengono segnalati anche su altre colture orticole e sulle pannocchie di mais, con deformazioni causate dalle punture dell’insetto”.
Una situazione che il mondo agricolo sperava di aver lasciato alle spalle, ma che invece si ripresenta con forza, complice da un lato l’andamento climatico,
dall’altro la progressiva riduzione degli strumenti di difesa a disposizione degli agricoltori. “È evidente – prosegue Nanni – che la diffusione della cimice non è sotto controllo: la prospettiva di contenimento attraverso l’uso della cosiddetta Vespa Samurai, antagonista naturale della cimice, non sta dando al momento riscontri concreti sul territorio, mentre sono venute meno le possibilità di intervento con principi attivi efficaci. Il risultato è un quadro desolante, che mette a rischio intere produzioni e redditi agricoli”.
Per Coldiretti Bologna, si tratta di una questione non più rinviabile. “Abbiamo già segnalato la gravità della situazione e chiesto l’attivazione di misure a favore dei produttori colpiti – conclude la Presidente Valentina Borghi “. Ogni anno il problema si ripresenta e gli agricoltori sono esasperati. Noi chiediamo invece che si salvaguardino i raccolti e i redditi agricoli, garantendo le condizioni necessarie a permettere agli imprenditori di continuare a produrre cibo di qualità, in sicurezza e nel rispetto della salute dei consumatori. Invitiamo quindi i nostri associati a segnalarci i danni subiti, per poter documentare la reale entità dell’emergenza e sostenere con forza la richiesta di intervento presso Regione e Governo”.