“È stato consegnato questa mattina, presso il centro estivo della “Scuola dell’Infanzia Cà de Fabbri” di Minerbio il “Manifesto di Coldiretti per l’Educazione Alimentare nelle Scuole” promosso da Coldiretti. Un documento in cinque punti che mira a restituire alle nuove generazioni il diritto al cibo buono e di qualità, naturale, giusto, sicuro e garantito. Per l'occasione i bambini hanno svolto diverse attività didattiche presentate con la collaborazione “dell’Agriturismo 3 Casali di Minerbio” (un laboratorio di realizzazione della merenda contadina a km0 a base di frutta fresca, un laboratorio sulla stagionalità e la piantumazione di semini).
“Il cibo ultra-formulato sta minacciando il futuro dei nostri giovani e la qualità del cibo è la chiave. È tempo di scegliere consapevolmente per proteggere la salute e il domani delle nuove generazioni” ha detto il Direttore di Coldiretti Bologna Marco Allaria Olivieri.
“Vogliamo costruire un futuro più sano per i nostri figli, partendo dall’educazione al cibo” ha continuato Valentina Borghi, Presidente di Coldiretti Bologna. “Un’alimentazione consapevole è la prima forma di prevenzione e rispetto per la salute, l’ambiente e l’economia agricola del Paese”.
Nel Manifesto Coldiretti evidenzia come l’allarmante aumento dell’obesità infantile nel nostro Paese richieda l’avvio di una strategia nazionale strutturata, con obiettivi chiari e condivisi tra istituzioni, scuole e famiglie. L’agricoltura italiana è pronta a dare il suo contributo, mettendo in campo filiere garantite, campagne di sensibilizzazione e iniziative educative per promuovere un’alimentazione più equilibrata e consapevole.
Per costruire un vero cambiamento, serve però un patto educativo tra scuola, famiglia e agricoltori, soprattutto per far capire ai ragazzi l’importanza dell’origine del cibo e il valore di una dieta sana e sostenibile. In questo senso, Coldiretti mette a disposizione la propria rete di fattorie didattiche e le esperienze maturate attraverso Campagna Amica per realizzare percorsi formativi capaci di coinvolgere non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie.
Un punto centrale della strategia è rilanciare le mense scolastiche come luoghi di educazione e salute. Il primo passo è l’introduzione sistematica di cibo a km zero, locale, stagionale e di filiera corta, sottraendo le gare d’appalto alla logica del massimo ribasso economico, che penalizza la qualità e la sostenibilità.
Accanto a questo, Coldiretti chiede di eliminare dagli istituti scolastici e dagli edifici pubblici tutti i distributori automatici che offrono snack iperzuccherati, bevande gassate e prodotti ultra-processati. Una norma nazionale dovrebbe vietarne la presenza, sostituendoli con proposte sane, fresche e il più possibile di provenienza locale.
Infine il manifesto sottolinea la necessità di rafforzare la presenza dell’educazione alimentare nei programmi scolastici, a partire dalla scuola primaria. Insegnare ai bambini da dove viene il cibo, quali sono i principi di una dieta equilibrata e quali rischi comportano i cibi ultra-formulati significa investire nel benessere dell’intera società.
Gli investimenti pubblici in programmi di alimentazione scolastica a livello mondiale hanno raggiunto nel 2023 i 48 miliardi di dollari, con un aumento di 5 miliardi rispetto al 2020. Solo nell’Unione Europea, la spesa supera i 12 miliardi di euro all’anno, interessando oltre 25 milioni di bambini e adolescenti. Ma non basta, i dati italiani sul consumo di cibi ultraformuati e junk food tra bambini e adolescenti sono allarmanti. Secondo il rapporto “Cibo e Bambini” presentato dalla Fondazione Aletheia lo scorso 24 giugno presso il Ministero dell’Istruzione, oltre la metà dei bambini consuma snack dolci più di tre volte a settimana, mentre più di uno su dieci mangia regolarmente snack salati e uno su quatto beve quotidianamente bibite zuccherate. Frutta e verdura sono assenti dalla dieta giornaliera di un quarto dei ragazzi e la colazione sta progressivamente scomparendo dalle loro abitudini: il 10,9% la salta del tutto e un bambino su tre la consuma in modo non adeguato.
Il consumo abituale di cibi ultra-formulati (tra i più diffusi bevande gassate ed energizzanti, snack confezionati, biscotti industriali e piatti pronti da riscaldare) è associato a un aumento del rischio di obesità, diabete, patologie cardiovascolari, disturbi del comportamento e secondo studi recenti, a una maggiore incidenza di allergie.
In Italia, il 9,6% dei bambini e adolescenti tra i 5 e i 19 anni versa in condizione di obesità, mentre il 27,3% risulta in sovrappeso. Il nostro paese si colloca al 21° posto in Europa per obesità infantile e al 35° per sovrappeso. A livello globale, tuttavia, la situazione continua a peggiorare: nel 2022 il tasso di obesità nella fascia 5-19 anni è stato quattro volte superiore rispetto al 1990.
