Un intervento per salvare il patrimonio di immagini sacre in terracotta e maiolica che nelle campagne bolognesi da secoli sono poste ai crocicchi delle strade, ai confini dei campi all’ingresso dei paesi. E’ questo il senso della mostra “I segni del sacro: immagini devozionali della campagne bolognesi” che si terrà da venerdì 12 a domenica 14 novembre nel cortile d’onore di Palazzo D’Accursio. Promossa da Coldiretti in occasione della 60.a Giornata nazionale del Ringraziamento che si celebra per la prima volta a Bologna, alla mostra saranno esposte 32 immagini della Madonna di santuari e pilastrini, soprattutto dei Comuni posti ai confini della provincia.
Il territorio bolognese – ricorda Coldiretti – è ricco di tracce del sacro, molte delle quali rischiano di scomparire per incuria o anche perché trafugate da ignoti. Che siano capolavori artistici o pregevoli manufatti di artigianato, è assolutamente doveroso cercare di salvaguardarne la conoscenza, il ricordo e la sopravvivenza fisica per non perdere le radici della nostra cultura e delle nostre tradizioni popolari.
Le immagini esposte alla mostra sono riproduzioni in terracotta o maiolica degli originali, curate dal laboratorio artistico della cooperativa Ceramica di Imola, dai maestri artigiani di ArtigianArte e dai ceramisti Eugenio Lenzi, Lorenzo Mignoli, Sara Sanci e Fausto Magni.
Tra le immagini si ritrovano opere d’arte, come la maiolica invetriata della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, attribuita alla bottega di Andrea della Robbia, e riproduzioni artigianali, come la Beata Vergine del Piratello, terracotta che si ritrova in più incroci del comprensorio di Imola che consentiva di pregare la Madonna anche a chi era lontano dal santuario.
Sono espressione della diffusa religiosità popolare del mondo rurale, che in passato non avevano solo una funzione sacra, ma anche pratica e per certi versi economici, a testimonianza che il senso religioso coinvolgeva tutti gli aspetti della vita quotidiana. Le immagini della Madonna (le più numerose) e dei santi esposte nelle campagne in piccole cappelle, edicole e pilastrini, erano sul piano religioso un luogo di preghiera dove si raccoglievano in preghiera coloro che abitavano lontano dai grandi santuari (e ne riproducevano spesso le immagini sacre); sul piano pratico costituivano un punto di riferimento per i viandanti, soprattutto di notte quando i lumi sempre accesi delle edicole indicavano la via; sul piano economico perché venivano invocati per ottenere buoni raccolti.
11 Novembre 2010
SALVARE IL PATRIMONIO DI IMMAGINI SACRE SUL TERRITORIO BOLOGNESE