“Con la liberalizzazione del sistema dei diritti di impianto e la nuova categoria dei vini varietali da tavola, si arriverà rapidamente a una delocalizzazione delle superfici coltivate a vite verso l’Europa dell’est, dove i costi sono notevolmente inferiori”. Lo afferma Domenico Bosco, responsabile nazionale dell’ufficio vitivinicolo di Coldiretti, che, intervenuto a Imola a un convegno promosso dall’associazione dei coltivatori, ha messo in chiaro che il futuro della nostra viticoltura passa dal rafforzamento delle denominazioni, dalla valorizzazione di quello che di unico e prezioso ha da offrire il nostro territorio. Secondo Bosco l’unico modo di non venire eccessivamente penalizzati da questa “fuga verso oriente” della grande produzione vitivinicola sta nel cambiare strategia a casa nostra. “Chi punta su vitigni internazionali, come lo Chardonnay, il Cabernet, il Merlot e il Sauvignon, deve cercare di ottenere il massimo nei prossimi 2/3 anni, poiché dal 2015 questi vitigni saranno impiantati nell’Europa dell’est”.
7 Dicembre 2010
VINO. COLDIRETTI, VALORIZZARE IL PRODOTTO LOCALE CONTRO LA MINACCIA DELL’EST EUROPA